C’era una volta Esopo e… ⏰ il pane veloce veloce!

Oggi è domenica e nella mia agenda mentale ho inserito tanti di quegli impegni che non basterebbe un’intera settimana a completarli: riordinare casa, cucinare, proseguire le ricerche per la mia tesi di arteterapia, abbozzare una presentazione che devo fare domani al lavoro, lavarmi i capelli, fare la lavatrice, finire il libro di cui mi mancano poche pagine, andare a trovare la zia alla casa per anziani, telefonare alla mia amica Roberta e ascoltare una playlist di musica consigliata da un amico intenditore.
Ma che diamine… è domenica! Non posso fare tutta questa fatica!
Allora faccio una selezione e cerco di ottimizzare i tempi con la magia del multitasking: avvio la lavatrice,  metto la playlist musicale in sottofondo mentre faccio lo shampoo, riordino casa con i capelli ancora bagnati e nel frattempo chiedo ad Alexa di leggermi le ultime pagine che mi mancano per terminare il libro. Passano così un paio d’ore. Decido che per pranzo va benissimo un sontuoso “manzo valtellinese marinato con stagionatura di 18 mesi su letto di tenere foglie erbacee medicinali con veli di grana a lenta maturazione” – ovvero 70gr di bresaola (in vaschetta) messa disordinatamente su qualche ciuffetto di valeriana (in busta) e coperta di scaglie di grana. Tempo di preparazione: 15 – 20 secondi a temperatura ambiente. 😀

Ho ancora più di due ore a disposizione prima dell’appuntamento con zia Franca. Ripongo sullo scaffale il libro che Alexa ha gentilmente finito di leggermi (trattasi de The queen’s gambit (La regina degli scacchi) di Walter Tevis in versione inglese perché la traduzione italiana uscirà fra un paio di settimane) e mi cade l’occhio su un vecchio volume dal titolo breve: “Favole”. L’autore è Esopo.

Ricordo subito la voce dei miei genitori mentre mi leggevano, recitando con l’abilità di attori consumati, le storie più belle che siano mai state scritte. A pensarci bene… cercavano di riprodurre la voce di volpi, lupi, rane e cicale… come se parlassero realmente! Prendo tra le mani il volume e sventaglio rapidamente le pagine ingiallite. Mi soffermo sulla storia della lepre e della tartaruga, sotto la quale c’è anche un’illustrazione delle sue protagoniste. So di averla sentita e letta molte volte ma non la ricordo nei dettagli. La rileggo. Parla di una lepre che, sottovalutando le potenzialità della tartaruga, affronta con superficialità e sfrontatezza una gara di corsa in cui le due si sfidano. Mentre la lepre, certa della sua vittoria, si prende pause, fa pisolini e deviazioni, la tartaruga procede a passo lento ma costante, senza sosta, imperterrita e dritta alla meta. Quando la lepre si accorge che la tartaruga è a pochi passi dal traguardo, ormai è troppo tardi e viene battuta dalla lenta avversaria.

Le tartarughe potrebbero raccontare, delle strade, più di quanto non potrebbero le lepri.
Kahlil Gibran, Sabbia e spuma, 1926

Nelle fiabe e nelle favole c’è una risposta per tutto. Ogni aspetto dell’animo umano è indagato e risolto con insegnamenti validi per sempre nei secoli. Le parole di Esopo mi fanno pensare alla mia mattinata, iniziata con l’ansia di fare tutto ciò che ho programmato, con la fretta di rispettare il più possibile la mia tabella di marcia al punto che mi sono ritrovata a pianificare e a fare più cose contemporaneamente senza, in realtà, godermene nessuna.
Decido quindi di rallentare e di dedicarmi ad un’unica cosa ma si assaporarla in ogni sua sfaccettatura. Una cosa che mi piaccia, che mi rilassi e mi renda felice. La risposta è semplice: fare il pane! 🥖🍞

Voglio riappropriarmi del mio tempo, gustarlo, viverlo ad ogni battere di secondo. Ticchettii, secondi… l’orologio corre! Nonostante la saggezza onirica che Esopo ha infuso al vortice dei miei pensieri, ho a disposizione poco meno di due ore prima di dover uscire per il mio appuntamento. Sfoglio il ricettario per trovare il pane più adatto per riappropriarmi della lentezza del tempo ma con rapidità! 😅
Mi concentro quindi sull’indicazione più utile: il tempo di lievitazione. Trovo finalmente il numero che sto cercando: 90 minuti. Ok è lui.

Leggo il titolo, così come avevo letto il titolo del libro di Esopo, anche se questo non è inciso a caratteri dorati. Sorrido quando realizzo che il pane che ho scelto di fare si chiama: pane veloce veloce 😆

Ma oggi va bene così. In fondo, Esopo ha scritto quella favola secoli fa, mentre ora siamo nell’era moderna, in cui tutto è automatizzato, sincronizzato e rapidissimo. Che tristezza! Solo impastare mi renderà lieve questa consapevolezza, per cui mi rimbocco le maniche e inizio a disegnare nuvole di farina.

Ricetta

Pane veloce veloce

Ingredienti

  • 500 gr di farina 00
  • 370 ml di acqua
  • 12 gr di lievito di birra
  • 2 cucchiaini di sale
  • 1 cucchiaino di miele

Procedimento

Sciolgo il lievito insieme al miele in 50 ml di acqua circa presa dal totale. Nel resto dell’acqua disciolgo il sale. Metto la farina in una ciotola capiente, faccio il buco al centro e verso l’acqua col lievito. Impasto fino a quando il liquido è incorporato dalla farina e successivamente aggiungo il resto dell’acqua salata. Spolverizzo l’impasto con abbondante farina e lascio lievitare per un’ora e mezza nella ciotola coperta da pellicola. Una volta lievitato, con l’aiuto di una spatola trasferisco l’impasto sulla leccarda foderata di carta forno infarinata. Suddivido l’impasto in tre porzioni e senza fare pressione cerco delicatamente di dare la forma ai tre filoncini. Cuocio in forno caldo, a 230°C per 30 minuti.

***

Il risultato è una gioia assoluta, di quelle soddisfazioni che ti fanno pensare che non ti servirà mai più comprare pane dal fornaio, che ti fanno domandare “ma perché non l’ho fatto prima?”, “ma perché non lo faccio sempre?”. Poi ci pensi bene e… ti rendi conto che 90 minuti di lievitazione e 30 di cottura fanno due ore in totale e durante la settimana è davvero sfidante riuscire a ritagliarsi una porzione di tempo così per fare il pane. Per fortuna hanno inventato il week-end!

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